
Il principe della nebbia- Carlos Ruiz Zafòn
Trama:
1943: il vento della guerra soffia impetuoso quando il padre di Max Carver decide di trasferire la famiglia sulla costa spagnola. Il luogo sembra protetto e tranquillo ma, appena arrivati, cominciano a succedere strani fenomeni: Max scopre un giardino disseminato di statue orribili, la sorella Alicia inizia a fare sogni inquietanti, compare una scatola piena di vecchi film che sembrano aprire una finestra sul passato, mentre l'orologio della stazione va all'indietro. E ci sono le voci, sempre più sinistre, che riguardano i precedenti proprietari della villa, e i racconti che accompagnano la misteriosa scomparsa del loro unico figlio. Quando un incidente colpisce la sua famiglia, Max è costretto, suo malgrado, a improvvisarsi detective. Assieme ad Alicia e al nuovo amico Roland, nipote dell'anziano custode del faro, inizia a indagare sull'oscuro naufragio di una nave che giace sui fondali della baia custodendo molti segreti...
Rating:
Recensione:
Scritto per la prima volta nel 1993, "Il principe della nebbia" sembra non tramontare mai. Scritto inizialmente come romanzo per bambini, trovo che sia adatto anche per adulti. Forse non proprio all'altezza di tutte le sue altre opere, tuttavia in alcuni momenti mi sono ritrovata con il fiato sospeso, tanto da faticare a staccarmi dalle pagine.
La cornice storica è quella della seconda guerra mondiale. I personaggi vivono in Spagna e gli eventi del racconto si svolgono tutti in una manciata di giorni.
Tutto inizia quando il padre di Max, un orologiaio con tanta passione, decide di portare la propria famiglia sulle coste dell'Atlantico, per cercare di allontanarsi dalla guerra in atto. Il quadretto idilliaco del piccolo villaggio in cui si trasferiscono, ben presto si trasforma in una lugubre facciata che fa da sfondo ad una storia ricca di mistero e magia. Già, proprio così. Ben presto Max e l'intera famiglia vengono a conoscenza dell'esistenza della magia. Principalmente, il racconto gira attorno a quattro o cinque personaggi. Max e le sue sorelle cominciano a capire che qualcosa non quadra nella piccola abitazione sulla spiaggia dove si sono trasferiti. Le persone che abitavano in quel luogo prima di loro sono misteriosamente sparite nel nulla dopo la morte del loro primogenito, Jacob. Andando in esplorazione, Max trova nel retro della casa un recinto di mura e fa una macabra scoperta: un giardino di statue rappresentanti una compagnia circense ambulante. Inutile dire che le statue fanno venire la pelle d'oca. L'autore le ha descritte così bene da far accapponare la pelle al lettore (almeno alla mia pelle è successo questo!). La caratteristica più interessante è che queste statue non sembrano per nulla statue e sono circondate da una nebbia alquanto strana. Max, scappando a gambe levate da quello strano giardino, comincia a credere che le storie che vengono raccontare sulla famiglia Fleishmann, nascondano ben altro. Dal momento in cui la famiglia di Max ha messo piede nella casa sulla spiaggia, hanno cominciato ad avvenire cose strane come la comparsa di un gatto a dir poco inquietante e la presenza di voci che escono dalle pareti e tante altre cose poco raccomandabili.

E' grazie all'amicizia con Roland, un ragazzo del paese, che Max e sua sorella Alicia cominciano a scoprire la verità che circonda quel caso misterioso. Il nonno di Roland, il guardiano le faro, sembra nascondere un terribile e spaventoso segreto che gira attorno a questo principe della nebbia. Nel corso della storia, il principe della nebbia viene descritto tramite i ricordi del vecchio guardiano del faro ma solamente alla fine del romanzo si scopre chi è in realtà il Signor Cain.
Questo alone di mistero che circonda il mago è fitto come la nebbia che lo precede. Il finale del libro tuttavia mi ha lasciato un po' di amaro in bocca. E' come se lo stesso Zafòn volesse "far pagare il prezzo" al lettore, lasciandolo con un finale particolare, quasi aperto. Per una volta, il principe non è uscito dalle fiabe ma è un personaggio infernale che gioca con i desideri delle persone in cambio di patti in cui ci si perde sempre qualcosa.
I personaggi sono descritti, a mio parere, abbastanza bene. Durante tutto il corso della narrazione, non ci si dimentica mai che i protagonisti sono ragazzini quasi adolescenti. Come classico, viene narrata la nascita di un'amicizia e del primo amore tra i due protagonisti. Di certo sono due ingredienti che non possono mai mancare all'interno di una storia.
La descrizione è così ricca di particolari che è impossibile non immaginarsi esattamente gli scenari descritti dall'autore. Penso che questo sia uno dei punti forti di Zafòn: usare le pagine del libro come una tela. A discapito dei discorsi, le descrizioni prendono buona parte del libro. La storia è semplice e veloce, dettata anche dal fatto che tutto ruota attorno ai quattro personaggi che vivono gli eventi. Leggendo il romanzo sembra che il tutto sia ambientato in un villaggio fantasma in quanto non vengono mai presi in causa altri personaggi. Addirittura la famiglia di Max, tranne la sorella, viene "fatta uscire di scena" dal racconto.
Sostanzialmente, credo che questa storia possa piacere a coloro che amano un po' di suspense e mistero. Il romanzo si è rivelato molto bello, anche se, a mio parere, rimangono troppi punti oscuri o non descritti. Il top è la "bomba" sganciata verso la fine del romanzo: si scoprono le vere identità dei personaggi.
Il mio voto è di 4 stelle su 5.
In un universo infinito, c’erano troppe cose che sfuggivano alla comprensione umana.