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L'altro figlio - Sharon Guskin

Trama:

Janie, architetto newyorkese, è una madre single che vive per il piccolo Noah, nato da una notte di passione consumata su una spiaggia di Trinidad con un perfetto sconosciuto. A quattro anni, Noah mostra di conoscere cose di cui nessuno gli ha mai parlato. Un bambino prodigio, e tuttavia un bambino con oscuri comportamenti che sgomentano la madre. Janie non riesce quasi mai a lavargli le mani, poiché Noah è talmente terrorizzato dall'acqua da incorrere in vere e proprie crisi d'asma. Spesso poi fa brutti sogni, incubi da cui si sveglia di soprassalto con gli occhi vitrei, chiedendo di poter tornare nella sua «vera casa», di riabbracciare la sua «vera madre». Il giorno in cui viene convocata dalla preside della scuola materna, allarmata dal fatto che Noah abbia rivelato alla sua insegnante di essere rimasto con la testa sott'acqua talmente a lungo da aver «perso i sensi» - un'espressione assai inconsueta per un bambino di quattro anni - Janie crolla e comprende che, per garantire al figlio una qualche prospettiva di vita normale, non le resta che sottoporlo a una perizia psichiatrica. L'esistenza dello psichiatra Jerome Anderson, invece, è da tempo priva di prospettive. Dopo la morte della moglie e la terribile diagnosi di afasia primaria progressiva, un tipo di demenza degenerativa che colpisce le aree del linguaggio, il medico ha deciso di abbandonare per sempre le proprie, infruttuose, ricerche sulla vita dopo la morte.

Rating:
Recensione:

Da sempre io credo nella vita dopo la morte, ma soprattutto, nella reincarnazione della nostra anima in un altro corpo. Questo libro mi ha letteralmente affascinato ed è per questo che gli ho dato un cinque pieno. Nonostante io abbia sempre letto di questi argomenti, questo romanzo non è stato per nulla banale o superficiale. Anzi, l'autrice Sharon Guskin, ha saputo dare un tocco di unicità con quanto accade tra madre e figlio

Tutto inizia quando Janie si rende conto di avere un figlio davvero intelligente, molto di più degli altri bambini di quattro anni, suoi coetanei. Durante la lettura, spesso ci si dimentica che Noah è un piccolo frugoletto della scuola materna. Si entra pressoché immediatamente nel vivo della storia, quando cominciamo a conoscere più a fondo la vita di Janie e del piccolo Noah. Il bimbo infatti vive una serie di circostanze che portano la mamma a preoccuparsi seriamente della salute mentale del figlio. Tutte le notti, Noah si sveglia tra lacrime e strilli, preda di incubi e angosce che riguardano la sua "vera mamma". La povera Janie si trova a fare i conti con domande insistenti da parte del figlio come "quando mi porti a casa? dov'è la mia mamma?". Ma la sua mamma è lì, di fronte a lui. Come se tutto questo non bastasse, Noah ha una terribile fobia per l'acqua. Lavarlo risulta un'impresa da titani, tanto che la mamma è costretta a pulirlo con le salviette detergenti. Tanti piccoli dettagli sparsi qua e là che andranno poi a costruire il quadro completo non appena ci addentriamo in questa storia terribile ma al tempo stesso affascinante. Janie, madre single e solitaria, decide così di portare il figlio dallo psichiatra, per fare una valutazione, essendo seriamente preoccupata per il figlioletto alquanto strano. Dopo una lunga serie di incontri con diversi psichiatri dalla fama internazionale, la diagnosi è "psicosi". Inutile dire che a Janie cade il mondo addosso. La sua vita sembra un totale fallimento, dal lavoro, all'amore al piccolo figlioletto che deve crescere da sola, con il solo aiuto delle sue forze. E' in una di quelle serate di maggior sconforto, tra lacrime e whisky che trova la soluzione: il dottor Anderson. 

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"L'altro figlio" è un romanzo originale che vaglia la possibilità che ci sia vita dopo la morte, e la capacità, da parte di alcuni bambini, di ricordare eventi legati ad una vita passata. Molto spesso, se non sempre, i ricordi riportati dai bambini sono eventi che non possono conoscere in alcun modo. E voi, lettori, credete nella vita dopo la morte? Leggendo questo libro sono rimasta più e più volte con il fiato sospeso.

Ogni pagina era sempre "l'ultima pagina" prima di dormire. Ma come si sa, non è mai l'ultima a tutti gli effetti. Questo libro lo consiglio a tutti i lettori che non hanno paura di porsi domande su un tema così delicato come può essere la morte e la reincarnazione. Se non temete di rimanere con domande a cui non verrà data risposta, allora "l'altro figlio" è un romanzo che fa sicuramente al caso vostro. Non vi resta che leggere con i vostri occhi e farvi una vostra idea di questa profonda e affascinante storia.

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“Voglio tornare a casa”.
“Sei a casa, tesoro”.
“Quando viene l’altra mamma?”
“Non lo so, cucciolo”.
“Mi manca, mi manca da morire”.

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