Un passo in avanti: intervista a Silvia Conio
- Barducco Sara
- 23 lug 2016
- Tempo di lettura: 7 min
Vorrei cominciare a scrivere su questo blog, trattando di quello che amo sin da quando sono bambina: la scrittura.
E cosa c'è di meglio di un'intervista a chi di scrittura se ne intende? In questo spazio ho intervistato Silvia Conio, scrittrice amatoriale sulla piattaforma di Wattpad, nonché tra le prima in categoria di romanzo fanfiction.
Ecco l'intervista esclusiva alla nostra amata scrittrice.
"Silvia, a costo di sembrare "banale", quando è stato il momento esatto in cui ti sei detta "si, facciamolo. Scriviamo questa storia"?
Non è affatto banale domandare la parte più importante di tutto: l’inizio. Era agosto 2015 ed io stavo vivendo una rinascita spirituale dovuta alla decisione di cambiare radicalmente il mio stile di vita. Discorso lungo che possiamo riassumere in una frase: “Don’t think about it, do it!” Volevo riprendere in mano uno dei miei due romanzi, ma erano passati molti anni dall'ultima volta che avevo preso in mano una penna (o una tastiera) e mi serviva un po’ di esercizio. Scrivere una fanfiction mi è sembrato il modo migliore. La saga originale mi guidava anche se alla fine mi sono ritrovata quasi a ignorarla e ho seguito il mio “trip mentale”. Spero di non essere la sola che quando legge un libro o guarda un film ci casca dentro e vive nella stessa realtà dei personaggi. Lo Specchio Vuoto non è altro che il banale racconto di questi miei viaggi mentali.
"Molto spesso, il genere fanfiction è visto come un genere legato maggiormente all'adolescenza. Non a caso vanno ora di moda FF su Harry Style e altri cantanti. Che mi dici del tuo? Che cosa, secondo te, lo rende diverso dalle altre FF della piattaforma?"
Io faccio parte della vecchia scuola, quella che definisce fanfiction solo e unicamente le storie nate da libri, film, fumetti e serie televisive. Le fanfiction su idoli del momento sono definite fanfiction solo per problemi con i diritti d’immagine e, gran parte di noi, non le considera vere e proprie fanfiction e vengono odiate da molti perché danneggiano la categoria. La maggior parte delle fanfiction su Harry Styles non parlano di lui, usano solo il suo nome e uno stereotipo (ignoro se sia stato creato dal suo manager o dalle ragazzine) e questo potrebbe classificare la storia sotto un altro genere. Io stessa sto scrivendo una storia d’amore ispirandomi a un personaggio famoso (non è difficile immaginare chi può essere) ma evito di usare il suo nome proprio per non danneggiare ulteriormente la categoria fanfiction.
"Forse, per me, potrà essere scontata questa domanda, ma per i lettori credo che non lo sarà. Qual'è il personaggio che ti ha dato di più in assoluto? Quello che ti ha fatto ridere e piangere di più di tutti gli altri? E, se vogliamo, quello che ti ha fatto crescere durante la scrittura della storia"
Tutti i personaggi mi hanno lasciato qualcosa. É come nei sogni, ogni persona che sogni in realtà è una proiezione di te stessa. Più vado avanti a scrivere e più cose imparo da loro, ma allo stesso tempo, più vivo e più cose ho da insegnare ai miei personaggi. Se proprio devo sceglierne uno, direi Lone che non è altro che la rivisitazione di Seyla, il personaggio del romanzo fantasy che sto scrivendo da una vita. Lei vive dentro di me da quasi venti anni ed è da lei che nascono tutte le protagoniste dei miei racconti. Lone è quella che più le assomiglia essendo entrambe due guerriere, mentre Nere ha molte cose in comune con me. Da Seyla ho imparato molto, è un’eroina fantasy e quindi tutte le volte che la vita mi fa uno sgambetto è lei a farmi rialzare e continuare a lottare. Un giorno spero di fartela conoscere.
"Come riassumeresti il tuo romanzo, in poche parole?"
Il viaggio che ognuno di noi intraprende quando legge un libro. Suona molto profondo ma in realtà non c’è niente di profondo in quel romanzo. Non c’è nessuna morale, solo la leggerezza di una storia scritta solo per far passare qualche ora spensierata e prendere una pausa da una realtà che inizia a spaventare.
"In ogni libro che si rispetti, l'autore lascia una piccola o grande traccia di sé, una sorta di impronta di sé stessi. Che sia un'esperienza vissuta, un'emozione o una persona che hai incontrato sul tuo cammino, quale credi che sia la tua impronta più significativa? Credo che i lettori siano curiosi di sapere questo, per potersi avvicinare più "intimamente" allo scrittore"
Sognare. Questo è quello che facciamo io e Nere ed è il regalo più grande che possiamo fare a noi stessi. Abbiamo imparato a farlo da bambini, prima ancora di imparare a parlare e a camminare, ma poi crescendo abbiamo smesso. Non facciamo altro che lamentarci di quanto fa schifo la vita e non ci rendiamo conto che in parte è colpa nostra. Teniamo incatenata la nostra mente alla realtà perché consideriamo il fantasticare qualcosa di troppo fanciullesco. Forse è davvero così, ma evitare qualcosa che ci farebbe sentire meglio è la cosa più stupida che si possa fare.
"Si sa, la vita è fatta anche di momenti in cui si è in sottotono. Ti è mai capitato di fare i conti con la sensazione che il tuo romanzo non avrebbe visto la parola fine?"
No e sì. No perché inizio sempre determinata a portarlo avanti fino alla fine. Sì perché impegni, accanimenti della sfortuna e la mia pigrizia, sono gli ostacoli che devo superare per poter arrivare alla parola fine. Ci sono storie che hanno solo bisogno di più tempo, non perché siano troppo complesse, ma perché aspettano un’età oppure un’esperienza che ci permetterà di continuarle o completarle.
"Ti vorrei salutare con un'altra piccola richiesta, ringraziandoti per la tua super disponibilità. Qual'è il consiglio che daresti agli scrittori emergenti, quelli che vorrebbero fare della scrittura la propria ragione di vita?"
I suggerimenti classici sono: leggete e scrivete. Sono ottimi consigli ma lo so, suonano tanto noiosi. Non lo sono affatto. Leggere non vi insegna solo a scrivere ma vi ispira, vi regala nuove idee e punti di vista. Scrivere vi aiuta a creare il vostro stile e vi insegna a tirare fuori ciò che avete dentro. Lasciate andare la vostra immaginazione e cominciate a scrivere, non importa sei i verbi sono messi a caso o non esistono le virgole, le bozze devono essere comprensibili solo a voi. Avete mai visto uno scultore partire dalla cima di un blocco di marmo e creare subito i morbidi boccoli dei capelli della statua, per poi scendere e continuare allo stesso modo? No, prima danno una forma vagamente umana alla statua e poi, piano piano, con lo scalpello iniziano a dargli forma e alla fine lavorano sui dettagli. Pensare di scrivere subito correttamente rischia di bloccarvi e demoralizzarvi. Scontato dire che quello che scrivete deve piacere a voi, se non piace a voi come potrà piacere agli altri! C’è un’altra cosa importante, soprattutto su questa piattaforma: non scrivete a episodi e non chiedete pareri agli altri. La storia è vostra, deve uscire da voi e non essere un mix di suggerimenti, siate coraggiosi e mostrare con fierezza ciò che avete dentro. Scrivere a episodi, se vi imponete delle pubblicazioni fisse, uccide la storia. Scrivere deve essere una cosa piacevole spontanea e non un obbligo.
Un Grazie speciale alla nostra cara Silvia, non vi resta che passare a dare un'occhiata ai suoi romanzi ;)
Cliccando sulle foto sottostanti, verrete indirizzati automaticamente ai suoi romanzi, disponibile gratuitamente sulla piattaforma di Wattpad.
Facendo clic sul suo nome, potrete atterrare alla sua pagina web, in cui sono pubblicizzati i suoi romanzi, davvero interessanti da leggere! Non fate i pigri e andate a dare un'occhiata a questa scrittrice sopra le righe (positivamente, si intende!).
"Vuoto di ogni essenza perché possa catturare la vostra" Recita una incisione sul retro di un antico specchio. Una ammonizione che la giovane Nere ha voluto ignorare per sfuggire, anche solo per qualche giorno, alla noia della routine. Così ha inizio il suo viaggio nella Chicago distopica di Divergent alla ricerca del tenebroso Intrepido che le ha rubato il cuore attraverso le pagine della saga scritta da Veronica Roth. Una ragazza come tante e uno specchio stregato che le permette di attraversare il confine tra realtà e fantasia e la trasporta, come solo un libro saprebbe fare, in un mondo nuovo, sognato e temuto allo stesso tempo. Nere, una ragazza normale, distante anni luce dalle eroine dei libri, una di noi, insicura e fragile ma anche caparbia e fiera, che lotterà per la salvezza del suo amato e della dimensione alla quale ormai sente di appartenere.
Fino ad ora è stata Nere a raccontarci il suo viaggio nella Chicago post-apocalittica di Divergent e dei sentimenti che prova per il più giovane dei cinque capifazione degli Intrepidi. Adesso è arrivato il momento di dare anche al bel Intrepido la possibilità di raccontarci di Nere e della vita all'interno della Recinzione. Un viaggio nella mente di Eric, forse un po' meno crudele di come l'abbiamo conosciuto attraverso Divergent, Insurgent e Four, ma è questo ciò che accade a un cuore gelido quando viene toccato dal calore di un sentimento al quale nessuno è in grado di resistere. Come è facile intuire dal titolo, questa storia breve è "Lo Specchio Vuoto: DIVERGENT" raccontato dal punto di vista di Eric.
LoneWolf è un'infiltrata del Dipartimento di Sanità Genetica all'interno della recinzione. La sua missione è semplice: trovare i Divergenti e proteggerli fino all'ordine di trasferimento. Per questa sua missione può contare sulla copertura di due fazioni: Pacifici e Abneganti. Tuttavia chiede di essere assegnata alla fazione degli Intrepidi con la mansione di sorvegliante degli Esclusi per aver una maggiore libertà di movimento all'interno della recinzione. Dopo non essere riuscita a fermare l'attacco agli Abneganti, LoneWolf è certa che verrà sollevata dall'incarico ma, il generale Walter Crowe, capo della sicurezza del Dipartimento decide di concederle una seconda possibilità e un nuovo incarico: liberare Tris e portarla al Dipartimento. LoneWolf riuscirà a liberare Tris, tenuta prigioniera nella fazione che tanto teme e che per lei rappresenta un grande pericolo a causa del suo doloroso passato?
"Il mio vero nome è Guendeline, anche se ormai per tutti sono Lonewolf, o più semplicemente, Lone. Sono nata e cresciuta tra i Pacifici e i primi sedici anni della mia vita sono stati ordinari, ero una ragazzina come tante altre all'interno della recinzione: seguivo le attività della mia fazione, andavo a scuola e avevo un ragazzo, ma un giorno accadde qualcosa che cambiò per sempre la mia vita." Lone's Heart, il cuore di Lone. Questa storia, scritta sotto forma di diario, racconta la vita della protagonista di "DESCENDANT" la mia personale rivisitazione dei libri Insurgent e Allegiant scritti da Veronica Roth. Ho curato molto il personaggio di Lone, arrivando a scrivere non solo personalità e origini, ma approfondendo in modo quasi maniacale il suo passato e gli avvenimenti descritti nella rivisitazione, creando così una sua dettagliata biografia. Ho deciso di pubblicare i miei appunti sotto forma di un diario perché sto già lavorando a un point of view dei diversi personaggi che incontreremo in "DESCENDANT".
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